lunedì, aprile 13, 2009

La Vita – unica possibilità per essere felice.



Nella mia piccola missione a Camigliano
molto spesso mi domandano
delle novità nella mia vita
ed io rispondo che l'unica novità è la vecchiaia.

Veramente le mie nonne mi sorprendono sempre,
soprattutto con le loro idee, comportamenti,
ma anche con il loro stile di vita
così diverso dallo stile di vita dei giovani...

Per questo suscitano in me le domande
di senso e di quello che posso imparare
dalle mie nonne.

Noi, giovani, sempre corriamo,
mie nonne non hanno più fretta.
Dove vogliamo arrivare?
Perché corriamo?
E nonostante continuo a correre,
tante attività, e noi spesso
siamo stanchi di vivere, annoiati.
Chi di noi non ha pensato nel cuore
“forse dopo la morte riposerò
e troverò felicità”
e corriamo,
come se fosse la quantità dei nostri impegni
ad anticipare qualcosa,
a togliere la monotonia della nostra vita.

Noi, giovani, con molta facilità
parliamo della morte,
confessando coraggiosamente
che non ci fa paura,
che è soltanto un momento di passaggio...
Gli anziani, sì, parlano della morte,
però in modo molto diverso, con più umiltà,
con una percepibile nostalgia di quello
che dovranno lasciare sulla terra
(anche se alla prima vista la loro vita
è costruita di sofferenza e solitudine)...

Spesso mi sono domandata “perché?”
e “dove sta la differenza tra di noi?”.

Non c'è una risposta facile ed unica.
Ma io ho trovato una per me.
Una risposta che mi ha fatto cambiare i miei atteggiamenti,
ma allo stesso tempo
mi è sembrato troppo banale per essere vera
– mie nonne semplicemente VIVONO
e nel vivere la vita trovano la loro felicita e gioia.

Noi cerchiamo la felicità fuori di noi,
come se la vita e la felicità
fossero qualcosa da acquistare,
il premio che riceveremo per la quantità
e la qualità dei nostri sforzi.

Mie nonne sono semplicemente felice
perché amano la VITA,
non riescono ad annoiarsi,
ogni giorno è per loro qualcosa di nuovo
che le emoziona.
Sono anche in disagio
tra il volere passare all'altro mondo
e la difficoltà di rinunciare
a tutto quello che amano quaggiù.

Giovanni Paolo II
lo descrive molto bene
nella sua lettera alle persone anziane:
“Il dono della vita è tropo bello e prezioso,
anche se segnato dal dolore e sofferenza,
che ce ne possiamo stancare
e accettare che passa”.

Questo disaggio non crea nelle mie nonne
la tristezza o angoscia,
anzi moltiplica la loro gioia
e sete del vivere il presente.
Grazie alle mie nonne ho capito
che la felicità è una profonda consapevolezza
che la vita e la morte non sono separate,
perché siamo profondamente felici
quando facciamo esperienza dentro di noi
che la paura e l'amore, la gioia e la tristezza,
le lacrime ed il sorriso esistono insieme.
La vita non è preziosa e bella soltanto perché
la possiamo vedere, toccare, gustare,
sperimentare, ma anche perché un giorno finirà.

Kasia Frymarska
(novizia)
Posted by Picasa

1 commento:

Anonimo ha detto...

Come è bello vedere quante grazie Dio semina sul cammino di chi confida in Lui,... Queste parole esprimono in modo poetico e profondo dei sentimenti e pensieri che mi hanno attraversata anch'io quando, un'anno fa facevo la stessa esperienza. E nello stesso tempo, il punto di vista è anche nuovo, è un cammino nuovo e unico per una persona anche lei unica. tanti auguri bella tua missione, che Dio ti dia sempre quel sguardo nuovo che oi fa scrivere cosi bene cose fondamentali per tutte noi.
sr Elsa, mc