Se non ci fosse il Natale,
non ci sarebbe calda e bianca poesia a dicembre.
Non ci sarebbero musiche e canti della Notte felice.
Non ci sarebbero sogni di bambini
e festosi incontri di famiglia.
Non ci sarebbe Messa e non ci sarebbe Eucaristia.
Non ci sarebbero annunci di pace
e speranza di giorni migliori.
Non ci sarebbe Vangelo e non ci sarebbe Redenzione.
Non ci sarebbero beatitudini e parabole.
Non ci sarebbero i miracoli e non ci sarebbe risurrezione.
Non ci sarebbe "Dio con gli uomini" e non ci sarebbe amore.
Non ci sarebbe Dio che tocca la terra e nemmeno terra che tocca il cielo.
Se non ci fosse il Natale,
noi non staremmo in questa meditazione
di poesia e di musica in cui tutto si unisce
attorno al "Dio fatto Uomo"
per restituire all'uomo la somiglianza di Dio.
Per questo quando noi ricordiamo,
ancora una volta, il Natale di Cristo,
ricordiamo tutta la storia di Dio
nel mondo e tutta la storia dell'uomo in Dio e per Dio.
Ricordiamo la parola di Dio, l'ira di Dio,
il pentimento di Dio, il ritorno di Dio,
la riconciliazione di Dio, l'infanzia di Dio,
la crescita di Dio, la morte di Dio.
Ricordiamo il DIO-con-noi,
non tanto perché egli è nel nostro cuore,
ma perché noi siamo nel cuore di Dio.
Il Natale non è il divisore
della storia dell'umanità, ma la sintesi.
Il Natale non è la festa, i vestiti, il giocattolo, il cibo.
Il Natale è la continuazione dell'AMORE,
di questo amore che ci crocifigge
allo stesso modo in cui ci incorona.
Ci sarà Natale fino a quando non verrà la parusia.
Ci sarà Natale fino alla seconda venuta di Cristo
quando tutti saremo adulti in Cristo,
perché perennemente adulti per l'Amore.
Mons. Geraldo Fernandes